In senso generale, tutta la science fiction prepara la gioventù a vivere e sopravvivere in un mondo di perenne mutamento, insegnando che il mondo cambia. Più in particolare, la science fiction sottolinea il bisogno di libertà di pensiero e l'ansia della conoscenza.

Robert Heinlein, 1957

Estratto dalla fanzine "Future shock, novembre 1998, n.26 (seconda serie)

Ma è nel racconto di Raphael A.Lafferty, La lunga notte di martedì (Slow Tuesday Night, 1970), che i concetti di velocità esponenziale dei cambiamenti e di shock da futuro trovano una puntuale e magistrale esemplificazione. Nel futuro viene scoperto il modo di rendere le decisioni della gente più rapide ed efficienti. Quello che in passato richiedeva mesi o anni, ora richiede solo un breve intervallo di tempo. In un periodo di otto ore, una per-sona può intraprendere e concludere una o più carriere, tutte ugualmente complicate e impegnative. Quasi in modo istantaneo si formano e si dissolvono immensi imperi fi-nanziari e opere dell'ingegno o invenzioni, in pochi attimi concepite e lanciate sul merca-to, con altrettanta celerità l'obsolescenza. Ecco come un filosofo compone la sua opera:

Un uomo pensoso, di nome Maxwell Mouser, aveva appena prodotto un'opera di filosofìa attinica. Aveva impiegato diversi minuti a comporla. Per scrivere lavori di filosofia si usa-vano gli abbozzi flessibili e gli indici delle idee; si regolava l'attivatore perché distribuisse la tecno-logia desiderata in ciascuna sottosezione; si ricorreva all'inseritore di paradossi e al miscela-tore di analogie sorprendenti; si calibrava il taglio particolare dell'opera e l'impronta

della personalità. Doveva per forza venir fuori un buon lavoro, perché l'eccellenza era diventata il minimo automatico per produzioni del genere.

- Spargerò qualche ciliegina sulla torta, - disse Maxwell, e abbassò l'apposita leva. Questa fece piovere manciate di parole tipo "ctonico", "euristico" e "promizeidi" attraverso tutta la stesura, così che nessuno potesse dubitare che si trattava di un'opera di filosofia.

Per effetto dell'andamento vorticoso che ha assunto l'esistenza della collettività umana, all'interno di essa si sono create tre microstrutture sociali, ben distinte e parallele; gli Albiani, che svolgono le loro attività dalle quattro a mezzogiorno, i Meridiani, che lavorano da Mezzogiorno alle venti, e i Notturni, dalle venti alle quattro del mattino. Ognuno di questi organismi disfa ciò che l'altro ha precedentemente lasciato: ad ogni cambio di turno, edifici di centinaia di piani vengono costruiti, occupati, abbandonati, e ancora demoliti per fare posto a strutture più moderne. Solo degli esseri mediocri avrebbero utilizzato una costru-zione abbandonata dai Meridiani o dagli Albiani o dai Notturni. Sicché, nell'arco di otto ore,la città cambia radicalmente aspetto non una, ma più volte.

E la vita affettiva delle persone come è regolata? In una realtà sociale così profondamente alienata come quella descritta da Lafferty, dove massificazione e consumismo, omologa-zione culturale e deresponsabilizzazione umana dettano legge, non ci può essere spazio per i sentimenti autentici. L'amore può nascere in un contesto che favorisca il sorgere di interiorità aperte all'incontro e al dialogo con l'altro, mentre l'appiattimento unidimensionale del senso della vita al semplice soddisfacimento di sensazioni epidermiche o al conse-guimento di posizioni sociali di prestigio, non può che condurre all'isolamento o a incontri anonimi e frustranti del seguente tenore:

lldefonsa Impala, la donna più bella della città, era sempre interessata ai nuovi ricchi. Andò a trovare Freddy verso le otto e trenta. La gente decideva in fretta, e lldefonsa, arrivando, aveva già preso la sua decisione [...]. L'amore, per lldefonsa e il suo sposo, era stato una cosa fulminea e consumante. Inoltre, avevano prenotato soltanto la luna di miele di lusso da un'ora.

Freddy avrebbe voluto continuare la relazione, ma lldefonsa lanciò uno sguardo a un indicatore di tendenza. Il modulo a mano avrebbe mantenuto la sua popolarità soltanto per il primo terzo della serata. E Freddy Fixico non era uno degli uomini di successo assidui. Riusciva a fare una bella camera soltanto una sera alla settimana, in media. Per le nove e mezzo erano già tornati in città e divorziarono presso la Corte delle Cause Piccole

Raphael A.Lafferty, La lunga notte di martedì, in Associazione genitori e insegnanti (Nine hundred Grandmothers, 1970, Mondadori "Urania" n.852, 1980