A volte sono triste, anzi sono piena
di emozioni incontrollabili, accavallate e malriconoscibili.
E penso a quanto sei cattivo, penso a tutto il potere che hai su di me
mi chiedo se ne sei consapevole e mi rispondo già in modo affermativo;
mi domando se l'aria si accorge di quando respiro nel momento in cui lo faccio e se tu ti accorgi
che l'aria cambia intorno a te quando ti penso.
Penso e ripenso al passato anche se non l'ho chiesto, e vedo il mare, vedo stanze, vedo corridoi
della scuola; e vedo prati secchi e in pendio con indiani improvvisati dentro; vedo persone che si
guardano senza capirsi, che si baciano senza annusarsi prima, che si toccano e si regalano l'anima.
Penso che un sacco di gente mi ama e che nessuno può non amare chi gli dà soltanto amore senza
limiti.......e che di certo soffrirà per la perdita di quella gente.
Mi accorgo di scrivere cose senza senso per i destinatari concreti, ma totalmente rivelatori del mio
gomitolo di passato e presente, per il mio destinatario interno.
Provo a incanalare qualche goccia spremuta di consequenzialità ma non ci riesco e persevero nella
distenzione del tumulto.
Sento freddo.......e desidero farti vedere come sono fatta
ancora
e ancora.
.......poi addormento la mente e ascolto, sento, guardo, respiro, accarezzo e ingoio
pienandomi di sensi
distruggendo catalogazioni razionali per chiunque.
Mi eleggo infine, concedendomi un inganno di forma,
a giudice del mondo........il mio.
Claudia Capitani