Sfioravi la memoria di soffi in velluto armonico

Con lacrime di dense sensazioni amorose in gioco

Giostre di anemoni fioriti

Sul bordo ormai anemico di un trascorso opale d’esistenza

- finita

-riesplosa in amore

Tra colpi di luna e sole

Dentro nuvole di espanso blu

 

Tra le sue mani nodose d’acqua gelida

Sciacquando

Grattando

Scrostando

Nel giro delimitato dell’uomo follemente certo.

Danzare in assenza di smarrimento

Tra il frastuono lucido di sassofoni e viole

In quell’orchestra di musica assassina

- spingeva e spiazzava con i gomiti

Giornate di fosso

 

Comparvero con un click

Scarpette panna di ballerina esperta

In quella scatola olivastra

Dove ancora strinava il suo cuore

- e fu un boato di fango stellare

- Finalmente a vortici in un vestito

D’organza lucida

Per una follia di passione corporea e musicale

Digiuni di quel sapere che spesso incastra

Esistenze altrimenti a colori

Decollò

Trapassando con il corpo scattante

Le stesse onde rugose che in quell’ieri

Facevano cornice al suo viso

Per ritornare al gusto di un cibo sapido

Succhiando con le labbra lucide d’acqua marina

- i sensi filtravano caldo partendo dalle estremità

Irrorando di note il suo corpo leggero di Messalina fantasiosa

 

 

Cabiddu Silvana