HO PUBBLICATO -CON LO PSEUDONIMO FRANCIS DEVIL- UNA RACCOLTA DI RACCONTI

HORROR-.

EDITRICE PROSPETTIVA (ROMA)

TITOLO: DAL BUIO

 

(in allegato vi ho inviato notizie sul libro)

 

PER MAGGIORI INFORMAZIONI:

www.prospettivaeditrice.it

 

oppure potete digitare FRANCIS DEVIL in un motore di ricerca, vi appariranno alcune notizie sul libro.

 

DA RIVA A RIVA di Francis Devil

 

Riva di un lago tetro e malinconico.

Un ragazzo, all'ombra di un albero, si gode il silenzio; un cane gli gironzola attorno. Con occhi vigili scruta la superficie increspata dal vento: non lo confesserà mai, ma in segreto spera di poter sfidare il lago.

Un rumore proveniente dal sentiero lo fa tornare al reale. Si volta ma non scorge nessuno. Con gesto deciso estrae un sigaro e, sbuffando, lo accende. Fuma beato per quasi un'ora godendosi la desolazione del paesaggio -tipica dei giorni feriali-

E' pomeriggio. La temperatura è la solita di fine settembre. Il sole è alto.

 

Una macchina sta percorrendo la strada che porta al lago della Lavagnina (si trova a Casaleggio, in provincia di Alessandria), a bordo Iaf.

Stern spegne il sigaro torcendolo su una pietra.

 -non può udire il rumore del mezzo in avvicinamento-

Stern dirige lo sguardo sui ruderi che spuntano dall'acqua: ciò che resta di un piccolo gruppo di case; lì sorgeva la frazione Lavagnina, prima che venisse costruita la diga e, di conseguenza, allagata la valle.

"Adoro questi luoghi" sussurra guardando il cane che, abbaiando debolmente, pare rispondergli.

Osservando le rive:

"A quanto pare sono l'unico visitatore. Oggi tutto ciò è mio!"

Piccoli pesci catturano piccole prede sulla superficie, ad ogni bollata corrisponde la danza dei cerchi concentrici.

Il tempo passa. Nulla cambia. La macchina si avvicina.

Stern si alza e, dopo alcuni passi, si accuccia sciacquandosi le mani. Serioso si specchia nel lago.

Si volta di scatto:

"Speriamo in bene" udendo il rotolar delle gomme in manovra.

Iaf è sul posto. Apre la portiera richiudendola con violenza. Stern, udendo l'eco del colpo:

"Tipo nervoso, pessima premessa"

Il nuovo visitatore estrae un grosso sacco di plastica dal bagagliaio e si avvia verso la riva.

  -il cane da segni di squilibrio-

Trascinando il sacco imbocca lo stretto sentiero che porta alla spiaggetta dove, ignaro del futuro, Stern sonnecchia beato.

I mille rumori del bosco coprono i passi.

Il sacco, abbandonato ad un casuale strisciare, colpisce un grosso sasso: uno splasc! secco come fine corsa.

Stern, di scatto, si sveglia.

Pochi passi e Iaf sbuca dal sentiero rendendosi visibile. Stern, colto all'improvviso, è quasi terrorizzato.

"Salve...ehm...ciao!" Iaf rompe il ghiaccio.

"...ciao!"

"Scusami se ti ho spaventato, colpa di questo dannato sacco nero"

Stern fissa l'oggetto aggrottando le ciglia.

Iaf si accorge dello sguardo indagatore e:

"E' per le castagne!"

"Castagne? Non è certo la stagione" pensa Stern.

I due sono vicinissimi. Stern è diffidente, Iaf l'opposto.

Iaf:"Come te la cavi in acqua?"

Stern (gonfiando il petto):"Beh, non è per cosare&ldots; sono un ottimo nuotatore"

Iaf:"Bene! Finalmente un degno avversario"

In quel preciso momento una fitta e bassa nebbia ricopre le acque torbide.

Stern:"Vuoi fare il bagno in queste acque? Tu devi esser pazzo"

Iaf:"Non mi limito a desiderare un semplice bagnetto. Ti sfido!"

Stern:"A cosa?"

Iaf:"Noto con dispiacere che mentalmente sei poco elastico: ciò che ti propongo è una gara di attraversamento!"

Stern:"Ribadisco il concetto: sei pazzo! Parli così perchè probabilmente non conosci la leggenda"

Iaf:"?"

Stern:"Hai notato la nebbia?"

Iaf:"E allora?"

Stern:"Hai notato quando è comparsa?"

Iaf:"Comparsa? Ma se c'è sempre stata"

Stern:"No! Il suo avanzare è coinciso con la tua proposta"

Iaf:"Bah! Sarà come dici, ma la sfida è sempre valida"

Stern:"Non posso accettare"

Iaf:"Paura?"

  -l'orgoglio tradisce Stern-

Stern:"No, semplice rispetto per le antiche leggende"

Iaf:"A chi la racconti? Mi sa tanto che te la fai addosso"

Stern, preso sempre più in causa, reagisce senza pensare:

"Forza! Lanciamoci in acqua!"

Iaf:"Così mi piaci!"

In fretta si liberano dei vestiti.

Non ci fanno più caso, ma la nebbia è sempre presente.

Entrambi sono pronti per la traversata.

Iaf:"Il primo che raggiungerà la riva opposta..."

Stern:"Niente premi! Avrà vinto e basta!"

Iaf:"Come vuoi, io mi accontento facilmente"

Contano fino a tre poi, dopo una breve corsa (per evitare di sprofondare nel fango della riva) si tuffano.

Ingenuamente non si domandano come faranno a risalire: è facile saltare in acqua saltando la melma, tutt'altra cosa è sfuggirle nella risalita.

Possenti bracciate smuovono l'acqua consentendo l'avanzare dei duellanti. Le bocche tacciono. Tutto è sfida.

Iaf e Stern viaggiano affiancati evitando di lasciar trasparire la stanchezza.

 

Un terzo personaggio sta passeggiando sul sentiero che porta al secondo lago. Immerso in pensieri lontani scruta con aria mistica il paesaggio:

"Ma che diavolo..."

Naturalmente non gli sfugge l'effetto prodotto dai due sfidanti. E' fortemente preoccupato, sa benissimo quanto è pericoloso il lago...e poi c'è anche la leggenda...

"Tornate indietro!" urla nella giusta direzione.

Inutile, non possono sentire. Senza perdere d'occhio la scena inverte la marcia dirigendosi lestamente verso la casa del custode.

"Sicuramente avrà una barca...in caso di malore potrà salvarli da una fine orribile" pensa durante l'ansioso ritorno.

Ad intervalli istintivamente regolari si volta per controllare la situazione: le teste che spuntano sono ancora due, tutto è sotto controllo.

  -sono giunti al centro del lago-

Ormai la casa è vicina:

"Aiuto! Aiuto!"

Nessuno risponde. Le persiane chiuse. Silenzio.

"C'è bisogno della barca! Due ragazzi..."

Lentamente spunta un volto dall'aria indifferente:

"Che vuoi?"

"Due ragazzi stanno..."

"Affari loro!" tuona il vecchio guardiano.

Un cane, trattenuto da una corda logora, ringhia.

"La prego"

L'uomo è in preda ad un panico incontrollabile, muove passi incerti in tutte le direzioni. Indecisione.

"Troverò la barca e li salverò" dice a se stesso per farsi coraggio.

Prende il viottolo ed in pochi istanti si ritrova sulla sommità della diga. La barca è in vista, ma...le teste sono svanite, il lago è piatto.

Tutto è come sempre.

"Stramaledetta leggenda" urla a denti stretti.