A SPASSO NEL CIELO TRA STELLE E STORIE

Percorsi ragionati tra astronomia, scienza e fantascienza

 

A cura di Silvia Bernardini.

 

Il cielo, una volta indicato come "questo sconosciuto", ha sempre esercitato un certo fascino sugli uomini, soprattutto per la miriade di puntini luminosi che lo abitano.

Già Icaro insieme con Dedalo, era riuscito a percorrerlo con ali di cera, ma la sua smania di dominio lo aveva condotto inesorabilmente alla morte. La mitologia greca comunque considerava Cielo e Terra come unici elementi possibili dell'universo esistente , conosciuto e conoscibile, e proprio le ali di cera rappresentano in questo senso un mezzo meccanico, esterno all'uomo, costruito apposta per un uso particolare, che apre la porta della fantasia umana in cerca di nuovi mondi da scoprire.

Oggi si parla con una certa tranquillità di tecnica, tecnologia, scienza, ma fino a qualche decennio fa, quando la scoperta di nuovi mondi era considerata mera speculazione letteraria ed il massimo del dominio era rappresentato dall'espansione coloniale di alcuni stati, la conquista dello spazio (aspirazione antica almeno quanto quella del volo umano nell'atmosfera) era terreno indiscusso della fantasia e del soprannaturale.

Se Galileo Galilei fu il primo, dopo gli antichi greci, ad osservare il cielo in maniera diversa, fu solo con l'affermazione del sistema copernicano che si fece strada l'idea, specie tra scrittori e filosofi, che gli altri corpi celesti potessero essere abitati da esseri non terrestri.

Lo stesso Keplero (1571- 1630), scienziato tedesco a cui si deve la scoperta delle leggi della meccanica celeste, entrò in possesso di un buon cannocchiale regalatogli proprio da Galileo, che gli permise non solo di scrivere una serie di importanti saggi sulle sue osservazioni, ma anche il "SOMNIUM", opera in cui descrisse il viaggio spaziale di un avventuroso personaggio, Duracotus, che si dirige verso una luna abitata da demoni che vanno e vengono dalla Terra durante le eclissi lunari e di sole.

Ma la luna è anche la meta di Astolfo, nobile cavaliere inventato dall'Ariosto (1474-1533) che nell'"Orlando Furioso" sale con un Ippogrifo fino al paradiso terrestre, dove incontra S. Giovanni Evangelista che lo conduce seco sulla Luna per recuperare il senno di Orlando. La luna infatti, in questo tipo di immaginario collettivo, è il luogo in cui si può trovare ciò che l'uomo ha perso sulla terra, per colpa propria, o del tempo, o della fortuna .

Persino Francis Godwin (1562-1633) ecclesiastico ed erudito inglese, con il suo racconto "L'uomo sulla luna", narra la storia di Domingo Gonzales, sollevato nello spazio fino all'ambìto astro da uno stormo di cigni.

Autori non meno noti nel panorama letterario ma non conosciutissimi per i loro voli pindarici sulla luna, sono Cyrano de Bérgerac (1619-1655) con le sue "Storia comica degli Stati e Imperi della Luna" e "Storia comica degli Stati e Imperi del Sole"; Jonathan Swift (1667-1745) con alcune pagine satiriche sui luoghi lontani dal mondo ne "I viaggi di Gulliver"; Daniel De Foe (1660-1731) con i suoi Lunari che nel "Consolidator" sono intenti a spiare la Terra con enormi cannocchiali; Voltaire (1694-1778) che si diverte a far viaggiare nel cosmo l'extraterrestre "Micromega", fino a farlo giungere sulla Terra; Jules Verne (1828-1905) con i suoi viaggi fantastici, ed in particolare "Dalla Terra alla Luna" ed "Introno alla Luna"; Herbert George Wells (1866-1946), che si scatena con "I primi uomini sulla luna", per narrare le avventure di Cavor, che riesce a raggiungere la Luna grazie alla Cavorite, un materiale che respinge la gravità terrestre, per poi lanciars,i vittima forse come altri dei primi avvistamenti della Cometa di Halley, in "Nei giorni della cometa"; Edgar Rice Burroughs (1875-1950) che malgrado la sua fortuna dovuta al "Tarzan della scimmie", cambia obiettivo e scrive di un nuovo astro che suggestiona la fantasia dei primi anni del Novecento: Marte, con il suo "John Carter di Marte" .

La letteratura dunque spazia molto in questo ambito con proposte ed ipotesi più o meno attendibili, ma la vera svolta era già arrivata da Verne: i tempi però non erano ancora maturi. Nel suo "Dalla Terra alla Luna" (1865), romanzo correttamente definito di anticipazione, Verne ebbe la geniale intuizione che, per vincere la gravità terrestre che trattiene i corpi legati al pianeta, sia necessaria una forza propulsiva in grado di agire anche nello spazio vuoto. Per portare un corpo fuori dall'atmosfera, nello spazio siderale, non avrebbero potuto quindi essere impiegati i motori con cui si effettuavano i primi esperimenti del volo atmosferico moderno, ma era necessaria una spinta molto più potente, che l'autore immaginò (quasi correttamente) potesse ottenersi con un cannone .

Ma il risultato dell'opera di Verne fu ben altro: egli introdusse (anche se solo a livello letterario) il concetto di macchina come mezzo in grado di far fare all'uomo cose che prima non poteva fare.

Il concetto di macchina, con l'avvento della rivoluzione industriale, si era fissato nella mente dell'uomo in quanto cliché di un elemento utile solo e soltanto alla produzione; Verne cambiò quest'etichetta fuorviante e diede nuovamente spazio alla fantasia creatrice dell'uomo, facendo sì che la macchina perdesse quel significato legato alla mera produttività a favore di un significato del tutto nuovo: strumento creativo, fatto su misura per il genio stesso che poi lo utilizzerà .

Ma non è solo la macchina e non è solo il pianeta. Da quando Burroughs mandò il suo John Carter su Marte, la letteratura si divertì ad ipotizzare mondi fantastici, creature incredibili, universi paralleli e sistemi diversi o simili al nostro, forse un po' peggio, forse un po' meglio. E allora non è più tanto significativo il pianeta raggiunto, che sia la Luna, Giove o la stella Vega, quanto l'importanza di scoprire, conoscere, giungere a mete nuove in grado di darci sempre più conoscenze, e di mantenere vivi in noi curiosità ed entusiasmo.

Ed ecco allora le nuove "Galassie" di Asimov, il pianeta di "Dune" di Herbert, i mondi strabilianti di "Star Trek", gli attacchi dei marziani di "U.F.O.", le esplorazioni di "Spazio 1999": forse un volo della fantasia umana, o forse il tentativo di esorcizzare le proprie paure nei confronti di un qualcosa che non è ancora appieno conoscibile, e cioè lo spazio, con tutte le sue stelle, i suoi asteroidi impazziti, i buchi neri, e quant'altro di spettacolare e fantastico la mente umana possa immaginare.

Ed in questo senso, il cinema si è dato parecchio da fare dal 1898 in poi, per cercare di dare forma e colore alle fantasie che da sempre hanno accompagnato i sogni dell'essere terrestre.

 

PROIEZIONI

1. Viaggio sulla Luna, Méliès, 1902

2. I sogni dell'astronomo (La Lune à un Mètre), Méliès, 1898

3. La donna sulla Luna (Frau im Mond), Lang, 1928

4. La donna sulla Luna (Frau im Mond), Lang, 1928

5. Ultimatum alla terra, Robert Wise, 1951

6. 2001: Odissea nello Spazio (2001: A space Odissey), Stanley Kubric, 1968

7. Guerre Stellari (Star Wars), George Lucas, 1977

8. Visitors, serial TV, registi vari, 1985

9. Independence Day, R. Emmerich, 1996

10. Capricorn One, Peter Hyams, 1978

11. Contact, Robert Zemeckis, 1997

 

 

 

 

Per una bibliografia generale sulla fantascienza:

R. Scholes - E. S. Rabkin, FANTASCIENZA. STORIA, SCIENZA, VISIONE. Pratiche Edizione, Parma 1979.

J. Sadoul, LA STORIA DELLA FANTASCIENZA, Garzanti, Milano 1975.

Darko Suvin, LA METAMORFOSI DELLA FANTASCIENZA, Bompiani, Milano 1974.

A.A.V.V., LA FANTASCIENZA E LA CRITICA, a cura di Luigi Russo, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano 1980.

R. Giovannoli, LA SCIENZA DELLA FANTASCIENZA, Strumenti Bompiani, Milano 1991.

A. Scacco, FANTASCIENZA E LETTERAUTRA GIOVANILE, Ed. La Vallisa, Bari 1989.

A.A.V.V., NEI LABIRINTI DELLA FANTASCIENZA, a cura del collettivo "Un'ambigua utopia", Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano 1979.

Ursula K. Le Guin, LA FANTASCIENZA E LA SIGNORA BROWN, Editori Riuniti, Siena 1985.

A. Bertondini, LETTERATURA PER RAGAZZI E LETTERATURA POPOLARE, CLUEB, Bologna 1981.

Luigi Cozzi, IL CINEMA DI FANTASCIENZA, Fanucci Editore, Roma 1989.

Flavio Gemma e Massimiliano Bocchio, GUIDA AL CINEMA DI FANTASCIENZA IN HOME VIDEO, Collana Le Guide del Cinema , Ripostes Edizioni, Salerno 1996.

A cura di Gianni Montanari, ENCICLOPEDIA DELLA FANTASCIENZA, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1986.