Pubblichiamo questa lettera, con l'autorizzazione dell'autore, perché la riteniamo un'interessante testimonianza sul lavoro editoriale.
Spett. Redazione,
Mi chiamo Simone Sarasso e non sono né un giovane autore né un giovane
aspirante tale (non per la gioventù, beninteso, quanto per la vocazione
all'autorialità). Una laurea in filosofia e un discreto bagaglio di
esperienze professionali completano il quadro (assistentato universitario,
vendita di case, costruzione - in catena di montaggio - di supporti lignei
per il sollevamento, vendita di liquori in locali notturni, insegnamento
della lingua inglese a bambini spagnoli, gestione di un centro di
accoglienza per ragazzi extracomunitari e rom - ma sarebbe meglio dire
romanì, se no si offendono -, insegnamento a soggetti - che brutta parola!
Bimbi è decisamente meglio - autistici presso scuola materna).
Insomma, una "risorsa umana" (quanto mi piace il termine!) qualificata.
Qualificata per che cosa?
Attualmente - pare - per nulla o quasi, data la "profonda crisi" (finirà
mai?) del mercato del lavoro.
Ad ogni buon conto, alcuni mesi fa, invece di ributtarmi a capofitto nella
ricerca di un qualunque impiego per la risoluzione dell'annoso problema
del pagamento dell'affitto, pensai di fermarmi, chiedendomi cosa davvero
avrei voluto fare. La risposta continuava a ritornare sui due verbi:
LEGGERE e SCRIVERE.
Un po' come il Belbo del Pendolo di Foucault, inadatto per fare l'autore,
pensai che almeno potevo fare il Lettore intelligente. Non potendo
scommettere sull'intelligenza, ma essendo almeno in grado di garantire
sulla lettura (e l'eventuale, conseguente, redazione di rapporti di
lettura/recensioni), cominciai a pensare ad un modo per farmi assumere là
dove gli autori vanno per farsi leggere (e cioè da Voi).
Scrissi quindi una mail dal tono simile a quella che state leggendo e la
spedii ad un centinaio tra piccole case editrici, agenzie di editing e
riviste letterarie, chiedendo loro come fare a presentarsi (pare che la
politica dell'invio dei curricula nudi e crudi non abbia molto successo)
in cerca di un impiego laddove ci si occupava di autori in cerca di
editore (sì, di nuovo da Voi).
Quell'esperimento dette frutti insperati.
Ricevetti una cinquantina di risposte: nella maggior parte ci si lamentava
delle pessime condizioni in cui versava il mercato editoriale e non mi si
dava speranza alcuna, in altre mi si invitava gentilmente a fruire delle
offerte formative (a pagamento, s'intende) che la loro società offriva,
altre ancora erano consigli, quattro erano proposte di collaborazione.
Le proposte di collaborazione (recensioni di inediti, retribuite
finalmente!) le accettai (non è che ci si campi, ma il mio padrone di casa
sembra apprezzare la mia ritrovata puntualità nel pagamento dell'affitto).
Tra i consigli, c'era quello di proporsi (ancora a Voi) con una mail come
questa, invece del solito triste curriculum vitae et studiorum.
Intendiamoci, non che speri in un'assunzione (termine che dovrebbe a tutti
gli effetti essere bandito dall'odierno Vocabolario del Lavoro). Tuttavia,
proporsi per proporsi, meglio una lettera come questa che il solito:
"Spett. Redazione,
Vi invio il mio curriculum vitae al fine di concorrere alla selezione per
la posizione professionale di Recensore (Editor, Correttore di bozze -
esistono ancora? -, Lettore a pagamento, Temperamatite, Donna delle
pulizie, ecc.).
Confidando nell'opportunità di una proficua collaborazione professionale,
Vi porgo i miei più cordiali saluti.
Dott. Simone Sarasso
Allegati: CURRICULUM SARASSO.doc"
Di mail così (sì, senza il "tra parentesi") ne ho una cartella piena nella
Posta Inviata. Sul numero di risposte calerei il proverbiale pietoso velo.
RingraziandoVi per l'attenzione e scusandomi per l'eventuale disturbo (lo
so, se non mi danno un numero massimo di battute divento prolisso), spero
di avere al più presto Vostre notizie.
P. S. Il famoso file CURRICULUM SARASSO.doc non è stato allegato di
proposito, sotto specifica richiesta del file stesso (è stato cestinato
tante di quelle volte che quando mi vede scrivere una mail a sfondo
professionale va a rintanarsi in qualche sottocartella di sistema).
Se (mai) decideste di contattarmi sarò lieto di inviarvelo (dopo averlo
rassicurato che nessuno gli farà del male) insieme ai miei recapiti.
Con cordialità,
Dott. Simone Sarasso