Il segreto di miss Green

di Cabiddu Silvana

 

 

 

Questo,risultò più o meno il racconto di una testimone,dopo il ritrovamento del corpo ad opera della vicina “Gendarmerie” in una mattinata di marzo di quelle uggiosissime da tapparsi naso, bocca ed orecchie.

 

Fu un colpo solo e lo sentirono in pochi,ma aveva colpito il bersaglio con precisione millimetrica guidato quasi certamente da una mano ferma

-almeno così sembrò.

Il signor Lewis dormiva cullato come il solito dal suo russare a tratti catarroso - ritmato dal pacchetto di Camel,in attesa lucida, vicino all’abatjour.

Da sempre dormiva così - un sonno ovattato da non si sa bene quale sofisticato materiale (pannello) isolante:non filtrava un solo frammento di niente - televisione ad alto volume compresa - l’ottanta % degli uomini si pensava dormissero così.

In seguito si rivelò essere vero.

 

Due isolati più avanti,alle sei e trenta circa,la signora Green vegliava,poggiata su due guanciali,immersa nella solita lettura tra un po’ di caffè e qualche boccata di catrame Camel light.

Abitava a Carçonne da circa un anno e qualche mese,ma non ci aveva ancora pensato bene.

Sentiva piuttosto almeno dieci anni in più un po’ dappertutto.

Questo incidente sembra capiti spesso al sesso femminile,all’improvviso,nel giro di due o tre giorni.

In particolare superati i quarant’anni.

Ed anche questo si rivelò essere vero.

 

Naturalmente tutto risulto essere vero in base alla visione personale dei protagonisti.

Quanto agli spettatori,potremmo definirli con una parola:distratti.

Da cosa non fu mai dato sapere.

 

Carçonne era una di quelle,anche lei solite,cittadine di provincia,un po’ tronfia,un po’ sussiegosa,un gioiellino poco distante dalla Costa Azzurra,dove mai si percepì risate o toni alti,se non,turisticamente ma moderatamente,2 o 3 mesi l’anno

 

Uno di quei posticini insomma,che se non ci sei nato,ti spazzolano cervello e viscere nel giro di ben poco tempo.Nella malaugurata ipotesi tu abbia un’indole vivace,attenta,aperta.Così,come più o meno scrivevano una volta nei “giudizi”delle scuole medie.

 

La signora Green era arcistufa e purtroppo apparteneva alla categoria sopra.Era sulla via del tragitto brevissimo verso la piattezza,l’abulia e l’anestesia.Non capiva ancora bene,ma sentiva, troppe noticine stonate un po’ ovunque,persino dalle stazioni radio locali.Anche la musica arrivava strana come con un fluire un po’ annoiato e quasi snob.

Quel suono monotono che rende molto simili Jimmi Hendrix ed Al Bano Carrisi e battisti come Nek.

Ci sono posti che riescono a produrre di queste alchimie,e anche peggio

 

Si dimostro vero

- non era una sensazione

- era proprio così

 

Vagolando dal tabaccaio all’incrocio, dall’incrocio al tabaccaio,verso le ore 8,30 la signora Green decise di fare retromarcia,neanche di sabato riuscì a superare lo stop per addentrarsi nel gioiellino medievale abulico.

Come dire,era frastornata,a volte addirittura sgomenta.

Per davvero,come se ci fosse un segnale di pericolo generico fisso,assestato proprio davanti l’uscio di casa.

Una cosa così.

 

Pare li avessero intravisti a far l’amore senza nessuna briglia accanto allo “scoglio maestro” sciolti

-sudati

-caldi

-pieni sotto lacrime di pioggia desertica

-incuranti

-assenti

-liquido nel liquido,in quella magica alchimia di verdemare e sabbietta sottile,profumata di essenze corporee sublimi.

 

Nel rotolare a trottola in un bacio di pura monofrequenza trovarono la stilla vitale delle loro mani

-per produrre il nucleo d’oro al punto fermo della vita

-senza fine e compromessi di sofferenze troppo scure

 

E scivolarono

-e danzarono a ritmo organico

-mandando un fuoco arancio a spruzzi di pioggia calda sulla costa biancospuma

-mimetizzati ormai con il silenzio dell’anima pura e di braci rosse

-inestinguibili

-travolti nei loro occhi scuri da quella luce ideale e perfettamente sintonica come ogni sogno

 

 

Una sola palla di fuoco caldo

-saporito

-erotico

-accecante

-nudo

è amore

è sesso

è sentire

è il frutto amalgamato

è corpo “rossovinofrizzante”

e planarono contro una duna gialla avvolti e addormentati in groviglio

-inestricabile.

 

Miss Green raccattò lentamente i sandaletti azzurri,sorridendo in contemporanea.

In un attimo gli occhi neri si trasformarono in incantesimo di stelle lucenti;così come li aveva riflessi solo il suo piccolo specchio da ragazza.

 Sufficiente una frazione di secondo per cambiare ogni mondo.

 così che fu

 

Accadde che con inattesa leggerezza saltò due o tre dune di sabbia,morbide,per dirigersi alla solita stradina in salita;la percorse lentamente voltando solo per un attimo la testa alla vetrina del tabacchi,strizzando l’occhio di nascosto.

 

L’incrocio

- quell’incrocio

- proprio lui

- sulla destra allungò la gamba sottile,rovesciando sull’asfalto lucido il cartello di STOP

- quel cartello

- proprio lui

 

Pochi metri,e si levò una brezza fresca che l’accompagnò per sempre e fino all’interno del borgo,in sintonia con la folla composta del mondo

 

Solo una calibro 22.

Era stato un colpo solo e lo sentirono in pochi.