Poesie di Nunzia Cosenza

Amor mio

 

"Taci amor mio, ascolta il fruscìo delle stelle

che musicano il canto del silenzio

di questa eterna notte d'estate

 

Come fresca pioggia, la tua passione bagna il mio volto,

disegnando lacrime gentili, che accarezzano le mie labbra

e che bevo con avidità

 

Il tuo io , ebbro d'amore, danza con il mio cuore

compiendo evoluzioni che mi tolgono il respiro

lasciandomi senza parole

 

Così immenso e leggero sei amore,

come l'essenza di un istante infinito,

che racchiuderti potrei in un mio bacio"

 

Amore mi hai fregato!

 

Distesa sul tuo letto

ho atteso l'istante perfetto

per poterti rivelare

che accanto a te tutta la vita vorrei respirare

 

Al tuo viso mi sono accostata

e di aria ho inspirato una fresca boccata

negli occhi ancora ardenti ti ho scrutato

e la mia voce al tuo orecchio ho avvicinato

 

Ma tu,come da presagio infausto risvegliato,

gli angoli della bocca hai reclinato

subito dal giaciglio furtivo sei sceso

e la porta più vicina per scappare hai intrapreso

 

E quando, dopo un'altra notte di passione,

col cuore in gola ti ho rivelato la mia intenzione

ho visto dai tuoi tratti sfiorire tutta la comprensione

 

Come un bambino che di un bel gioco è stato privato

con una smorfia di disgusto hai contestato:

"Ma cara" hai detto "Di progetti non avevamo parlato

e tu col tuo ardore la mente mi hai appannato,

non credevo che alle altre potessi somigliare

pensavo professassi il prendere o lasciare

 

Mio tesoro capisci che mi sento deluso ed ingannato

e posso dirti solo una cosa per le parole che hai pronunciato:

Amore mi hai fregato.-"

 

Conforme alla normalità

 

La diversità , spesso , è così banale...Ti svegli, in un mattino uguale agli altri, ignaro della novità insita nelle tue anonime membra...Mentre, pian piano, gli istanti si dipanano per tessere la trama del nuovo giorno, attendi una risposta pascendo, complice la tua vitalità, il tuo nemico.....E quando l'interrogativo è soddisfatto, allora ti accorgi di quanto la diversità, in alcune circostanze, sia conforme alla normalità:alla lucida analisi, alla professionalità distaccata, alle frasi di circostanza; quanto, essa, sia invisibile agli occhi altrui: una trasparente cappa di cui tu solo puoi avvertire l'oppressione ...E, nel crudele gioco del tuo nuovo essere, scopri mille alternative, nuove strade da percorrere. Adesso, non hai più nulla da perdere, tutto da prendere o dare, come se ciò che sino a quel momento hai costruito non appartenga alla tua, ma ad un altra, vit. Come se dovessi partorirti da solo e da solo tirarti fuori dal grembo di madre Dolore...Mentre elabori l'inappellabile verdetto, ti chiedi come è possibile che tu sia diverso da ieri e già differente da domani se, mentre cerchi di ritrovarti, disegnando con l'indice i profili del tuo riflesso nello specchio, procedi a memoria sui tratti della tua immagine mentale...Non hai compromessi da firmare, puoi solo attendere, perchè l'istinto a sopravvivere è irrinunciabile, anche quando ti accorgi di avere smarrito il ricordo fisico di te stesso e mostri alla tua coscienza le sembianze stinte e ormai alterate dalla malattia che, protetta in te, come un piccolo embrione maligno, si nutre del tuo andare avanti, della disperazione per le rughe precoci scavate sul tuo viso dagli artigli della sofferenza. Attendere, anche quando i tuoi occhi , oramai, non sono più finestre dell'anima , ma abissi spalancati sull'ineluttabile.

Il profumo dell'amore

 

L'amore ha il profumo del silenzio:

intenso ed armonioso

come un dialogo senza parole

 

Della novità che inebria

e travolge i tuoi sensi

come fresca brezza di mare

 

Della complicità:polposo e colorato

come un frutto nuovo

di stagione estiva

 

Del dubbio:dolciastro e pesante

prima ti ubriaca e poi ti soffoca

col suo ambiguo veleno

 

Della delusione:nè promesse,

nè stanche parole possono restituire

linfa a ciò che non ha più forma e odore

 

E di quanti fiori, ancora,

coglierai questi aromi?

 

E quanti fiori intreccerai

in corone di emozioni

con cui adornerai il cuore?

 

E quanti, per preservarli

dallo sfiorire, serberai

tra le pagine della memoria?

 

E quanti rimanderai al mittente,

chè tra le perfette sfumature,

già hai colto nell'animo i segni delle spine?

 

E quando il cuore,oramai abile fioraio,

elegerà il suo giglio, saprai custodirlo

dal tedio del tempo che scorre sempre uguale

e affievolisce il sentimento?

 

 

 

La Grande Dama possiede uno studiolo angusto, organizzato in modo maniacale nella coreografia di vuoti ed ombre, che si proiettano lungo il piccolo quadrato dal mobilio scarno e austero. Neri tendaggi censurano ogni vitreo ritaglio delle pareti, chè la luce solare è un vezzo troppo barocco per la nobile signora. La saletta d'attesa, vuota come un istante fuggevole, è movimentata dai fiori preferiti dalla Dama: crisantemi di un bianco non colore e dal profumo dolciastro e stantio, evocativo di una boccata di non vita. Questo piccolo, soffocante locale non è mai molto affollato, perché Lei fissa i suoi appuntamenti decidendo il dove-quando e recandosi sul luogo di persona. I rari ospiti della cameretta sono deboli creature, che nella Grande Dama hanno cercato estremo, quieto approdo. Con questi stanchi, annoiati viaggiatori , Lei si comporta secondo il gusto del momento : o, con crudeltà passionale, li restituisce, spesso menomati nel corpo e nell'anima, a quello che per loro non può essere che il peggiore castigo: la Vita, o, madre comprensiva, li accoglie nel suo freddo abbraccio. Nel suo piccolo notes , i cui anonimi foglietti sono le umane vite, annota con ineluttabile precisione la data e l'ora della fine, o piccoli promemoria:giocosa professionista ti lascia un suo bigliettino da visita per ricordare che potrebbe scegliere un qualsiasi istante per farsi pubblicità e venirti a trovare. Chiusa nel suo secolare lavoro, vanta più apparizioni di una diva sugli schermi della quotidianità: caritatevole ed eterea dama di compagnia negli angoli bui degli ospedali ; silente spettatrice sulla scenografia di una disgrazia; sfrenata, evanescente ballerina sulle orride piste , musicate dai lamenti, di guerre, carestie e pestilenze. Idolatrata dea sulle infinite tavolozze di marmo, nei monumenti pallidi che svettano verso il cielo, negli analfabeti tumuli di terra. E mentre noi ci affanniamo, Lei arcana, ironica protagonista spettatrice ride nel suo giardino di cipressi.

 

La scatola dei ricordi

 

Nella scatola dei ricordi,

custodia di intime emozioni,

scarpette rosse ho riscoperto,

compagne dei primi passi incerti

 

quando la quiete dei tuoi occhi

era dolce nenia ai miei sonni

e per non cadere al tuo sorriso mi aggrappavo

 

E passano gli anni

conducendo a braccetto l'oneroso fardello

che il destino a tutti assegna

 

Così la vita ti pose nella scatola dei ricordi

e, con serenità, al primo ingiallir di foglie

scopristi il fatale appuntamento

 

E chissà se, sulle eteree sponde dell'eterno,

ti è concesso ricordare o se

la grande dama trattiene il tuo passato

come pedaggio per la nuova vita

 

E se anche tu ti sorprendi a riscoprire

scarpette rosse e ridi, con malinconia,

allo sbiadito riaffiorare di un mondo

che più non ti appartiene.-

Nascita e morte di un fiore

 

Liquide parole di gioia,

traboccarono, chè l'anima,

per non essere trascinata dall'impetuosa

furia d'emozione, affannosa si aggrappò

 al cuore e gli argini dei grati occhi ruppe,

irrorando il sorriso sbocciato

sulle labbra:purpurea rosa

offerta alla promessa d'amore

 

E quando la tua bocca,

placenta di ghiaccio, partorì pugnali di fuoco,

andò in cenere l'ara per te dal mio cuore eretta,

 il denso fumo asfissiò e tramortì l'anima,

e la rosa sulle labbra fu solco del deserto

all'ombra di occhi aridi d'espressione.

 

 

 

O caro amico

 

Per incerti nodi

di lieve rete ci incontrammo,

che bizzarro è il destino

nel tesser le sue trame

 

e tanto dire spendemmo

delle nostre vite acerbe,

protetti dietro gusci

di solide barriere

 

Quando, poi, febbraio fu pronto

a regalarmi un nuovo gelo,

ascoltasti i miei travagli,

chè chioccia è il tuo animo paziente,

e mi consolasti col tuo fare leggero,

che un bambino spesso mi appari,

o giovane uomo di trent'anni

 

E mi chiedo se a te ,

superbamente chiuso nelle tue malinconie,

davvero basti il solitario abbraccio del mar

la sera a placare gli affanni

 

Se guardo la tua bocca increspata dal sorriso,

negli occhi tuoi , ancor, ritrovo

il fanciullo che, con capricci, alla nonna

rubava baci e caramelle

 

 

E un solo augurio posso farti,

o caro amico, che non ti muti mai

l'incedere degli anni e che tu goda

ogni giorno come un gioco.-

 

 

Quiete

 

"La conchiglia , sulla muta sponda,

come piccola, eburnea clessidra ,

raccoglie la dorata sabbia

e scandisce i miei giorni

 

 

Cristalli di mare giocano con le mie emozioni:

anemoni dai colori caleidoscopici fisse sul fondale

della mia memoria

 

 

La vita, maestoso gabbiano

spazzino di sottili trame, si

nutre dei miei anni: giovane pasto guizzante

 

Dall'acqua son venuta e al mare torno

immergendomi nel suo pacifico oblìo."

 

Sogno

 

Nell'inconscio un desiderio

 ho ricamato e nel silenzio

vorrei fosse inscenato

 

Chiuderò gli occhi

e nel mio giaciglio mi andrò a sdraiare

chè non va disturbato l'animo nel suo operare

 

E sarà sogno

E rivedrò chi ho perso

Pronunzierò parole mai dette

Udirò risposte mai avute

Scardinerò le porte di nuovi orizzonti

Oserò, tremerò, perdendo e ritrovando me stesso

 

E, sorpreso dalla luce,

abbandonerò il mio io al ricordo

di uno scrigno di inedite suggestioni.

 

 

 

 

Stelle cadenti

"Le nostre speranze volgeremo

alla silente volta

puntellata di piccoli fari

 

Pii sognatori attenderemo

promesse nuove

sospesi al luminoso tragitto di un astro

 

Gioiremo al sacrificio di una stella

che si spegne per dar vita

ai nostri desideri

 

Piccoli falò di nuove certezze

accenderemo per onorare

le celesti attese

 

Chè un desiderio avverato

inaspettate vie disegna

e scrive nuove pagine nei destini"

 

 

Trasvolo

 

Il tormento suona per me

la sua nenia e fuoco di rassegnazione,

acceso da tizzoni di memoria, i miei giorni divora,

perché troppo presto ti ho perduta

e non ti trovo negli anfratti di ricordi,

chè del tuo vivo fiato ho bisogno,

che scaldi la ragione del mio andare avanti

 

Poiché l'Eterno mai restituisce

ciò che risucchia, non mi resta che aspettare

che anche l'ultima stella

il cielo spenga e i miei occhi , vinti, penetrino

la carlinga dell'inconscio e sù due ruote instabili,

con ali di cartone, comincio a navigare per onde sconosciute

 

Trasvolo sulla ruota della reminiscenza

e gioco prima il bianco e dopo il nero,

ma il rosso vince e mi fermo,

sorpreso dal dolore di un riflesso:

il tuo sguardo che, immobile,

mi acceca sulla soglia di un mondo

che varcar non posso

 

E volo, aggrappata ad ali d'angelo

mi sollevo e a te mi accosto, alle tue dita

bianche e fredde come neve,

che restano mute di un tuo gesto,

chè qualcosa da me ti discosta

 

La realtà, diabolica creatura,con la sua coscienza,

coda ritorta ed appuntita,

le mie gambe trattiene e le trafigge

e da te mi allontana, cado pugnalata dal suo strido,

svegliata dal fischio folle della caffettiera

 

E piove sudore dalle mie membra,

al nascere del giorno , muoio ancora

privata del tuo tocco che più non mi appartiene.

 

 

Un clochard è la mia anima

 

Un clochard è la mia anima,

intraprenderà un nuovo cammino

per affrancarsi dal suo convenzionale destino

 

Non ha interiori ricchezze da abbandonare,

chè tutte le ha dissipate per poter

gli altrui umori assecondare

 

Mai saprà accettare

 un' emozione elemosinata

chè la carità di sentimenti è ipocrisia deturpata

 

Costruirà, per adagiarsi,

coi ricordi giaciglio di cartone

su cui attendere la nuova destinazione

 

I sorrisi ricevuti saran riparo

 alle piogge che renderanno il suo viaggio amaro,

l'amore di chi se ne è andato sarà

fuoco che servirà a scaldare

le solitudini che dovrà incontrare

e, nutrendosi di ricerca, continuerà a vagare

sino a che il Grande Sonno

non la verrà a chiamare.-