TRENO DOLANDA
La musica sinopia lestate,
il treno fugge per campi colorati,
la primavera deizza,
parole inesistenti
in attimi felici,
distesa di terre
simili alla mia campagna,
noia di biciclette,
brucare di vacche,
e argini pecorati,
il verde e soffice
acque incorniciano
la speranza,
corvi gracianti
sorvolano il grano,
un sole bianco
lorizzonte corre tagliente,
i miei occhi scorgono
il paesaggio diritto e strido,
ed il mio cuore bacia
una fanciulla dormiente
e il treno va,
va, va, va
la lontano
dove i pensieri non arrivano
TACQUO TACQUO
Tacquo tacquo,
silenzio frivio,
chino il capo
origlio brividi di morte
La strada serge,
il verde si feda in nero,
la foresta tetra
solca bagliori segreti,
vite nasoste
tappo le orecchie,
ascolto le scie di luce,
i miei occhi in difficolta
il cuore solletica,
tacquo tacquo
un fruscio soffia,
Bisbiglio bisbiglio,
esile alzo il volo,
alato da carezze leggere
damore o
di compassione,
riflessi mattutini si svezzano
la notte e caduta,
io resisto...
Tacquo tacquo,
allombra di pensieri,
ed il sole apica.
RITORNO
Scrivo scrivo scrivo
sino al ritorno,
ed e gia mattino
LA CITTA E FEMMINA
La citta e femmina
cosi esco,
per innamorarmi
stasera
e sempre
D UN TRATTO
Rido,
il sole si alza
la collina sirpa,
lombra si dissolve
e la mia anima sassopisce,
dun tratto,
tristi montagne
e sobrie notti
A TE
Ubriacati amore,
libera il cuore
ed abbracciamo stretto,
fino alla morte
ma non piangere,
taspettero in paradiso
per sempre.....
a te,
retorica letale