Ti avrei presa per mano

 

 

 

"E’ possibile ?", mi chiesi in una calda mattina di Settembre , una forte depressione alle spalle che mi aveva

letteralmente svuotato . Non aveva un volto eppure l’amavo .

Bastarono due lettere , poche righe a far crescere dentro me qualcosa di bello e insperato , la vita aveva

nuovamente riacquistato i suoi colori : sapevo che da lì a poco l’avrei persa , lo sentivo ,ma non m’importava ….volevo

non pensare e sperare che durasse il più possibile .

Le sue lettere erano luce , conforto , quelle carezze che non avevo mai avuto :

"C’è il tuo pensiero che si racconta sui fogli , dolce , e mi riscalda l’anima dopo un lunghissimo inverno .

C’è la lacrima curiosa del nuovo mondo mentre ti leggo e ti capisco , perché ti sento . Ma c’è anche la consapevolezza

dell’inferno da cui provengo e non so dove sono , ancora …"

Non seppi mai da quale inferno provenisse e ancora oggi , rileggendo le sue lettere ,ho la sensazione - Dio fa’ che non

sia così - che quell’inferno l’abbia nuovamente strappata alla vita .

Nessun inferno mi avrebbe fermato Maria …ti avrei presa per mano ….

 

 

 

Nulla si muove , il vento è assente come la mia mente . Vivo in una cartolina , ogni giorno è uguale all’altro ed ho paura

della mia stessa ombra .E’ una calda giornata di Settembre , ho tra le dita una delle tue lettere , niente è cambiato da

allora . Mi piace sognare lo sai ,mi piace sognare che almeno tu ce l’abbia fatta a ricostruirti una vita e che ogni tanto

pensi ancora a me .

 

 

 

 

 

 

 

 

Carlo Bramanti