GIOVENTU
Uneternità
in fretta passata,
consumata
tra mura di cemento
che racchiudono i sogni,
le aspirazioni,
i giovani amori
di tanti ragazzi
dai tanti volti,
dalle tante storie
finite tutte ugualmente.
FELICITA
Ti ho inseguita da quando,
per la prima volta,
mi sono affacciata alla vita.
Ti ho inseguita per mari e per monti,
per te ho attraversato fiumi e laghi,
per te sono arrivata in capo al mondo.
Ti ho inseguita per tanto tempo
come sinsegue un sogno vano,
ecco, stai per acchiapparla&ldots;..
ti sfugge
e a un tratto
ti ritrovi con un pugno di mosche in mano.
Ti ho inseguita cento volte,
cento volte mi sei sfuggita,
cento volte mi hai lasciato in bocca
lamaro sapore della sconfitta.
Ora che sono qui,
perduta nei miei pensieri,
abbandonata in un residuo di vita,
in attesa di liberarmi
da unevanescenza di luci,
solo ora
capisco una cosa
sei irraggiungibile!
LA BAMBOLA
La piccola bambola
sul tappeto rosso,
gli occhi al cielo,
senza speranza,
le braccia perdute
in un lago di sangue.
Un corpo inerte,
ma il cuore vibra
e sanguina
per il dolore di una vita
senza domani.
Il futuro e oscuro
come lacqua torbida del pantano.
E sola la bambola
in mezzo agli uomini,
esseri senza volto
e senza cuore
ma forse,
in quellandito remoto
del suo cuore,
cè la speranza
di incontrare un uomo diverso.
VECCHIO SUD
Campi e prati in fiore,
quattro casupole ed una chiesetta,
due cani e intorno
le facce spaurite di vecchi senza denti,
consumati dal tempo,
e bimbi smagriti dalla fame
con gli occhi fissi nel vuoto.
Tutta la miseria di un mondo antico,
senza speranza di sopravvivenza,
senza speranza di ritorno,
mi guarda e mimpietrisce.
Sgomento, paura, dolore,
addio&ldots;&ldots;&ldots;&ldots;..
fuggo anchio come tanti
per non tornar mai più.
MISERIA
Tutto intorno cè odore di miseria,
odore che troppe volte ho sentito
nelle case dei pionieri antichi,
in quelle porte sgangherate,
nelle scale scricchiolanti,
nei muri decrepiti,
nelle madie vuote.
Odore di fatica,
di sudore di uomini
dallantica robustezza
invecchiati da unattesa lunga,
da unattesa che tutto divora.
Odore di speranze deluse,
di giorni gettati nel vento,
di morti che gridano vendetta.
FINE DI UN AMORE
Sorridere,
voltarsi con la scusa di soffiarsi il naso,
piangere, invece.
Una stanza fredda,
un numero,
un letto.
Il nome qui non ha importanza,
il vasetto di plastica è pieno,
e buon segno dicono
ma lui sorride pallido.
E la fine!
I cioccolatini ti piacciono tanto
la voce trema
e gli occhi lucidi,
una carezza sulla mia mano,
una parola,
tante parole da dirsi
ma non vengono,
la pioggia cancella
limmagine di due ragazzi felici.
Lalbero con i nostri nomi incisi
ci sarà,
ci sarà ancora ancora tutto
solo, mancherai tu
lunica cosa importante.
LA DISPERAZIONE
Il vicolo scuro in cui anchio mi trovo
e per te più nero del nero,
non ci sono crepe
per dare spazio ad un po di luce
e ti muovi incerto
e non avverti il guizzo
di una mano che ti cerca
la limpidezza di una lacrima
di un volto.
TI VORREI
Ti vorrei tanto,
ogni giorno
quel momento,
sono al primo appuntamento.
Lattesa e dolce,
non so che dirti,
non so che fare,
ti vorrei tanto amare.
Quando mi parli
sento il tuo respiro profondo,
eco di una voce lontana
come i rintocchi di una campana
e tu continui a parlare
dei mille progetti da fare.
E' lillusione di un momento
e poi ti allontani
come si allontana il vento.
PRIGIONIERO
Uomo
rinchiuso
in quelle mura,
che guardi il mondo
attraverso quelle sbarre
e fissi il vuoto
davanti e dietro a te,
tutti sono pronti a giudicarti,
tutti sono pronti a condannarti
nessuno ti comprende
nessuno ti aiuta
e tu fissi il vuoto
davanti e dietro a te.
SENTIMI
Sentimi stasera come mai,
ascolta il mio sguardo
carico di stelle,
specchia il tuo viso nel mio sorriso,
segui la scia del mio profumo
come seguiresti la farfalla
che si posa di fiore in fiore.
Tu, come fiordaliso,
mi hai catturata
col tuo colore,
lasciami fuggire
per aspettare il mio ritorno
attendimi, desiderami
per amarmi come ti amo
come io ti amo
come io, te solo, amo ed amerò.
MURI
Ho costruito muri
dietro ai quali
nascondo le mie lacrime;
ho costruito un castello fatato
dentro al quale
tu non puoi entrare,
lì ci sono mondi di sogno
in cui giocare allegri
senza avere paura.
Solo il mio amore
può essermi sempre vicino
fin quando anche lui crescerà
perdendo i sogni;
almeno per ora
aiutami, bimbo mio,
a guardare nella notte.
NEL MARE
Nel mare vorrei gettare
tutte le mie lacrime amare,
vieni dolce, dolce amica
lasciami andare insieme a te
su quei prati in fiore
dove si posano lievi
le timide perle di tristezza.
Il ricordo non può lasciarmi,
e sempre li presente,
nella figura antica
triste e solitaria
di quel corpo senza più senso,
coperto solo di un intreccio fine,
libero dal terrore
dei suoi occhi sbarrati,
del suo muro di macigni
pesanti sulla sua testa.
Abbracciami per lultima volta,
ma sappi che io non morirò per sempre.
SEI
Sei il mio specchio di infinito,
sei il mio cielo azzurro dombre,
il mio sole rosso lucente.
Quanto sia
tu non vedi,
ma la mia forza
nasce dai tuoi occhi,
dalle tue parole
e mi richiamano
un mistero arcano,
una linfa che scorre,
un moto daria come lanima
che non si perde nei vicoli oscuri
ma ritorna alla luce.
VOLEVO
Volevo volare in alto
oltre lazzurro
dove la luna non è più luna.
Volevo uscire dal mondo
e stare al di sopra
fuori da me stessa.
Ecco,
solo trombe squillanti
e lunghe schiere vedo
venirmi incontro.
In questo mio buio
sono sparsi i cocci,
piccoli frantumi
di quello specchio infinito.
La tragedia dove sta ?
Dietro lombra è la mano
dellassassino infame,
dellatroce distruttore.
Sentimi mio cuore,
taci una volta per sempre,
abbandona la tua speme
dormi alfine sepolto dal tuo mare;
laggiù troverò la mia canzone,
la mia poesia persa,
non più stonata.
Il mio piatto caldo
è nellangolo di luce
e mi aspetta fumante
come un dolce amante.
DOMANDE
Dividerti ? Mai!
Errore? Può darsi!
Rabbia? Moltissima!
Delusione? Infinita!
Dolore? Ancora per un po!
Dimenticare? Purtroppo non potrò!
La pace lavevo
nei miei meriggi solitari;
non potrò dare
qualcosa che più non ho.
Dare a te? Mai più!
Fare per te? Mai più!
Amare te? Mai più!
Cercare te? Mai più!
Abbandonare te? Perché!
Sei il mio ritmo,
il mio padrone,
il mio oblò,
solo amarti più non vorrò!
DOVREI
Dovrei sentire ancora
un palpito fremente.
Dovrei volere ancora
essere là in attesa.
Dovrei piangere ancora
per l'assurdo.
Dovrei ammirare ancora
lo splendore di quell'unico
vero amore.
Ma questi gorgheggi di trionfo
segnano la mia sconfitta,
perché niente più è rimasto.
Macerie, ruderi,
fumanti pezzi di vita,
ecco cosa vedono i miei occhi.
Dopo, eccolo che torna,
ma non lo dirò,
non lo saprà nessuno!
Solo, alla fine, il pianto
sarà rimpianto.
QUESTO AMORE
Era un ruscello tintinnante
d'oro e d'argento
e scorreva allegro questo amore.
L'erba era alta e morbida
e coperta di fresca rugiada.
Gli alberi all'intorno
piegavano le pesanti fronde
verso l'acqua scrosciante
che passava via leggera.
Ma all'improvviso
tutto è morto,
l'erba è rinsecchita,
il ruscello è seccato.
Tutto è diventato steppa,
solo rovi e spini
e i passi si fanno pesanti
e grande è il dolore,
molte le lacrime,
copioso il sangue.
ADDIO
Nell'alto dell'immenso cielo
vedono i miei occhi
il tuo sorriso
ancora fermo,
ma nulla, so,
potrà tornare
di quel profumo intenso
di estate ed allegria.
Sulle nostre spalle
guardo i segni del destino,
lunghe vie
non ancora tutte percorse
e penso che non avrei dovuto.....
chissà?
Forse.
Ma la leva dello scambio
non l' ho mossa solo io
e i nostri giorni
si sono sparsi altrove,
ognuno nel suo correre frenetico.
Non lo immaginavo,
ma il futuro e' già arrivato,
non posso più sottrarmi
ed è meglio non voltarsi indietro.
GIORNI
Giorni sempre uguali
vive il mio cuore, alfine,
chiuso nell'alta torre
del vivere comune.
Non vedo più presente
quell'anelito pulsante
che ha fatto dei miei giorni
una vita senza inganni.
E' poi così importante
fare tutto per un fine
che procuri del piacere
solamente materiale?
Stupida sei stata!
Quanto tempo hai sprecato!
Ma come, non sapevi?
Solo io, la tua poesia
posso darti il godimento
sempre caro,
sempre bello.
Tu mi puoi guidare,
ed è impossibile,
per me, tradire!
NOTTE
Scendi notte,
arriva presto,
sono stanca
e il mio diletto
più vitale e salutare
è potere riposare.
Miravo dalla mia
finestra scura
i gatti passeggiar
sotto la luna.
MIAO MIAO:
dice lui,
MEO MEO:
risponde lei.
Che coppietta sdolcinata!
Con tale serenata
certo io non dormirò
e domani
ancor più triste sarò,
in questo guazzabuglio
cerco solo un appiglio.
AMICA
Serviti di me, mia dolce amica,
usami, se puoi, per tuo diletto,
lascia che io resti per te
mezzo di vittoria
sul buio dei tuoi passi.
Ciò che io non posso più
o ancor per me
voglio essere per te;
non sarai solo tu
schiava dell'amore,
ma ne darai gioia
ancor di più a me,
che saprò esserti grata
per avermi dato
un altro, ancor, motivo di vita:
l'importanza di essere per te
ciò che tu sei per me.
MORTE
Numeri,
sillabe,
parole,
cifre,
totale di una vita!
Vuoto dentro,
occhi languidi di lacrime,
vento e fumo
e nella mente
il sole,
prima pallido e pacato
poi di fuoco e fiamme ardenti,
ed eccolo lì,
al tramonto
rosso, triste e malinconico,
senza speranza!
Soffi nella nera notte,
senza ritorno è il mio cammino
e il fiore piantato allora
s'è perso per strada,
nel cuore;
dentro,
nel profondo,
c'è un buco enorme
e tutto passa via,
ma quando nessuno sa dire.
Sto immobile
e la mia sedia d'apatia
è la mia prigione,
la mia pazzia,
la mia nera morte!
INCERTEZZA
Un nome,
un volto,
il mistero!
Cos'è,
non so proprio dirlo;
l'incertezza,
la dolcezza,
la passione.
La lontananza,
mano nella mano,
l'oggi fuggente,
senza domani.
Un colpo di clacson
nel buio della notte insonne.
Parole sprecate
e pensieri non espressi.
L'assenza di un pesante fardello,
la gravità di un peccato senza fine,
una gara a prendersi in giro,
a reprimere il cuore,
a costringere la mente
nelle strette mura
della realtà banale di ogni giorno,
dove la gente non è intelligente,
dove la gente vive nel poco.
Oppure ancora un nome,
ancora un volto
ma senza mistero.
Tutto è certezza,
dolcezza,
passione,
amore.
La vicinanza
e le mani aggrappate
ad un filo spezzato,
se il nodo non regge:
ecco l'unica incertezza,
l'unico tormento,
Il ritorno del pesante fardello
l'assoluzione del grave peccato.
NULLA
Tormento,
angoscia,
tutto a te io devo,
e mai, mai, mai
potrò dimenticare
e dentro di me
perdonare
la tua boria di follia
e modernismo.
L'odio non sarà così forte
ma dopo l'amore
non si placherà
l'inferno del mio cuore
per te.
Sarai sempre dentro di me,
perché sei stato il primo
a rapire la mia anima,
a carpire i miei segreti,
a sentire nella notte
il battito affrettato dell'ansia.
Mai potrò perdonare a te,
avvoltoio nel deserto del mio io,
di avere fatto di me
il nulla più profondo.
QUESTA GIORNATA
Ho davanti a me
un immenso lago ghiacciato,
immobile, triste e desolato.
Nebbie dense
ballano davanti ai miei occhi
e qualcosa dentro di me
piange e si dispera.
Non so dov'è
quella persona,
perché io sono qui,
a fare il mio caffè
della mattina
e questa giornata
vorrei che non ci fosse.
SOGNO D'ESTATE
Ho visto di nuovo l'allegria
di giorni pieni di sole
in quel giardino incantato;
e quante luci colorate
nella notte placida
hanno impressionato
i miei occhi stanchi,
increduli,
immemori.
Il buio silenzioso
e senza tempo
di una vita
che non può
appoggiarsi ad altri,
mi ha ripresa
nei suoi tentacoli.
Quanta tristezza!
LUCI ED OMBRE
Luci della sera
che vi accendete
ad una ad una
su quel viale
bagnato e polveroso,
quanto giallo illuminate,
quanta vita e via vai
nei miei occhi riflettete.
Non mi rassegno, ancora no,
a questa solitudine,
a quest'anima morta,
a questi interruttori spenti.
Dov'è finito
l'ardore del mio cuore,
la passione forte
che animava i miei giorni
di nuovo spensierati?
La scelta inevitabile
pesa su di me
come un macigno
e mi avvilisce,
mi tortura,
mi strazia,
nelle notti in cui
il pensiero è diviso
e vorrei piangere.
DIVAGAZIONI
Nell'aula confusione di gente spensierata,
in questo tempo di panni puliti,
l'aria del cielo terso sa di fresco,
le foglie cadono sulla terra arsa dal vento,
la pioggia spazza il fumo delle prime nebbie
che bollono nell'aria.
L'infinito si spande intorno a me
e ogni zolla di terra,
ogni ramo,
ogni raggio di sole
respira della mia atmosfera.
Voglio un'isola sperduta,
dove solo io ed il mondo infinito
per potere perdermi nei miei pensieri,
dietro gli alberi, sulla riva del fiume,
per potere ascoltare il cuore che mi parla.
E' tutto compresso
e la mia spensieratezza
non è altro che dolore, angoscia,
celati dietro un sorriso,
nascosti dietro un pianto
frettoloso nel buio della notte.
Fino a quando continuerò
a guardare l'aria,
per sentire il tempo di panni lavati
stesi ad asciugare al pallido sole invernale?
PIOGGIA
C'è un vago sentore di morte
oggi nell'aria,
che triste preludio!
Il cielo pesante
sovrasta le case grigie
come il fumo che si libera
da quel comignolo laggiù!
Il rombo del tuono lontano
già preannuncia la pioggia,
l'inverno non è ancora finito!
Ecco.......
le prime gocce cominciano a cadere
poi sempre più rapide,
più fitte
e il mio cuore piange insieme al cielo!
L'ULTIMO RICORDO
E ora un raggio di sole
si specchia nei miei occhi;
La libellula dalle ali frementi
volteggia nell'aria sicura,
come in attesa.
Brividi di piacere
percorrono il mio corpo assonnato,
mentre con la mente
seguo in volo l'ultimo ricordo
dell'estate fuggente.
Quanto tempo è passato
da quando, mano nella mano,
abbiamo percorso insieme
la strada del nostro amore.
Quante volte ho pensato,
con tristezza,
a quest'ora dolente,
già mi vedevo piangente,
e invece sono qui
distesa all'ultimo sole
di un'estate finita da tempo,
con la ferita quasi rimarginata.
Solo, sento un tocco leggero
che mi opprime il cuore,
come un peso
che mi schiaccia l'anima!