FIORDINA DI GABRIELLA GAROFALO |
|
16/02/00
Rigetto,terra dove caddi polvere che divorai a stridor di denti quando di patto scellerato cielo e grembo di forza mi resero al silenzio- ma se nemico è seme o ambiguo fuoco io levi infine ad Anima e Parola, che sole azzardano ribelli ad infame parola di quel cielo.
16/02/01
Anima,più non ti sia dinciampo assurda pretesa e tuo dissenno: torni infine ramaglia ormai già secca a verde fioritura che altri tempi levò saziarti insieme a quel mio grembo- lascia che preda rendano allinverno non ergerti guerriera di possesso se ti possiede luna di sua luce più eterna e intensa di così ambiguo verde.
16/02/00
E allora che nel tanfo nel fetore innanzi a me ti levi lurido corpo infetto piaga immonda nei giorni che luna grembo e cielo mi esigono a riscatto di un antico debito: di astri discerpare il cielo di erba il prato del grembo il desiderio perché non gridi del corpo avida fame così che possa ancora nutrirsi lesistenza più ancora di mia carne e di mio grembo- mai sazia di suo cibo, insidia a inerme preda.
21/02/01
Luce,perché non si levò tuo amore così intenso da non gettarmi inerme ad altra ed aspra luce che in dissenno lanima mi divora e poi rigetta? Ed è sola difesa che consenti di contro a quella luce che dispreda eterno seme di assoluto,la Parola imperturbata stella che mi attende lanima nel silenzio se disfrena.
21/02/01
Segno di Padre o segno di ossessione- Non so qual è tua vera luce, mio seme,parola che lanima dispredi ed il mio grembo sin da quando gettata da altro grembo in tenebra e in dissenno mi volsi a impervio cielo che lanima mi nega ed il mio grembo- finché non levi slancio a possedere assenza e luce vera di sue stelle.
28/02/01
Io sono grembo nel grembo più profondo Nel baratro di unanima che sperde Se è splendore tradito splendore Di erba e del mio cielo Quando Ecate guardiana di sue belve Mi abita dimora E lanima mi scava quel suo sguardo: quello che resta al pasto di paura- pure mi ostino e non rinnego perché ritorni infine a verde di erba al suo cielo quellanima che sperde.
28/02/01
a Gaetano Arcangeli,poeta a Gaetano Garofalo,mio padre
Finché potrò sentire la tua voce, anima del mondo che mi sperde, sarà salvezza dissepolta luna da nubi e sue macerie- e levi infine a proteggermi quel cielo che mi rigetta peggio di altri grembi e levi lerba in tutta la sua gloria dintenso verde e levi lacqua sanarmi dissetando- e leverà,anima,ricorda lanima tua più vera di luce eterna di sua voce chiara: solo mi renda solo mi ritorni ad ogni sua parola di speranza.
1/02/01
Notte che persino al Fato In aspro ti levi e nel comando Nulla potrà quel tuo implacato nero Se urla e batte Di solo cibo al desiderio: lanima stuprare e quel mio grembo- non è mia luce,ascolta, fragile raggio di luna che a te cede: alta getta mia luce,notte, alta,da luna ben diversa: di seme luce che frutto del suo seme infine riconosce, di mia parola luce che in eterno mia anima e mio grembo ti discerpa. |
|