BAFFI

 

Ogni volta che Laura si alza dalla sedia, con lei si alza un culo della madonna, uno di quegli animali senza ritegno che ballano in continuazione, hop hop, rimbalza su sé stesso, un culo aerobico, il richiamo della pampa, calamita di carne. Ha cinque anni più di me, Laura, e non gliene frega più niente di niente. Vuole starsene sola col gatto a casa sua, oppure ogni tanto con un uomo coi baffi.

Laura ha l'anima devastata da uomini coi baffi. I baffi stanno sulla bocca per riparare le bugie, per questo crescono solo agli uomini, perché sono meno bravi a mentire.

Laura mi ha preso una dozzina di volte, mi rivolta come un pedalino. Dentro le ho infilato cetrioli, colli di bottiglia, spray da borsetta, ma sempre chiedendo permesso. Le piace indossare veli rosa, è strepitoso farlo con Laura, e sono invecchiato tantissimo.

Stasera abbiamo bevuto più del solito, due bocce di vino dolce, il gatto che ogni tanto rompe le palle, io che parlo delle Marche, e lei che mi racconta la storia:

-C'era una volta un uomo coi baffi, la fidanzata e l'amante. La fidanzata aveva un bel culo, l'amante era una tettona. Lui andava dall'amante, faceva quello che c'era da fare, parlava un po' del tempo, un po' di soldi, e un po' di automobili, tirava su la cerniera dei pantaloni e se ne andava. E tornava dalla fidanzata, che sapeva tutto ma di lui amava perfino le menzogne. Lui non poteva promettere fedeltà, nessun uomo può prometterla. Così la fidanzata, che non voleva perderlo, lasciava che la tradisse. La tradisse persino con lei: cambiava spesso il colore dei capelli, per lui, ingrassava e dimagriva, montava lenti a contatto azzurre, poi verdi, poi nere. Diventava una donna diversa a settimana. Per lui. E ogni settimana lui le domandava "Come ti chiami?". Non aveva saputo conoscerla, e non la riconosceva mai. Ma tornava sempre da lei, tutti gli uomini tornano, prima o poi. Lui tornava sempre e spesso, e la trovava. Un giorno non la trovò più perché lei aveva spento il cuore.

-Provo affetto per il tuo culo. Posso dargli il biberon?

-Certo.

Recito una preghiera a bassa voce mentre glielo lecco, mi viene spontaneo. Ce l'ho duro ma vado di lingua perché ha più senso, con quel culo. Laura viene mordendo ogni cosa, poi ride, lei ride di tutti gli uomini che si illudono di averla scelta. Alla fine tira il fiato e mi fa:

-E tàgliati i baffi.

-Ah, eh?

-Non ti servono. Vieni, te li taglio io.

Me li taglia lei al cesso, prima con le forbici, poi col rasoio. Ha gli occhi allagati, Laura. Io subisco l'umiliazione, ma è niente in cambio di quel culo, quel culo, quel culo...

 

di Gino Nardella