PARABOLA BLASFEMA

c'era una volta una fiaba

aveva trentatré anni circa di ritardo

più un giorno più una notte, per cercarla dove anche una fiaba lascia grosse impronte.

a dieci anni lasciò orme di pecora

con lei scherzava come su un cavallo.

a quindici anni l'orma, fu ripulita dal Giordano con tutte quelle che ne han testimoniato.

a vent'anni l'orma s'alzò, involata

in mulinelli di polvere desertica.

in seguito, si narra, di tracce

rarefatte, ma sempre più fitte

vedute e rimbalzate, onda su onda

un finimondo, qualcuno è anche affogato.

a trent'anni sono per ogni luogo conosciuto persino al più invisibile, persino a nessun luogo ma portano

con sé un destino occulto

che sempre le cancella: io ti battezzo...

come il ricordo di quel mare rosso che addirittura ingordo, simili tracce, e simili ingoiò.

a trentatré la traccia ormai s'avviò

verso il ritardo più indimenticabile

(più di qualcuno, ancora, conta i giorni) si fece puro emblema d'orizzonte e ascesi due assi

cartesiani, quattro angoli retti croce.

a chi non sa cos'è la perfezione

chi ancora sa di attesa, raccomanda il miracolo, preghiera, lode dell'imperfetto: adoro ed

ogni giorno e notte attendo

alla mia croce sfilacciata, titillante, impropria l'orizzonte? ... c'è

è quello prossimo e profondo dei tuoi occhi

che cosa ascende?

il mio aroma, quello da cui mi riconosci

quando ti giunge, e sommo al tuo si somma quassù, dove dimora il naso.

	Cristina Gualandi

 

Curriculum vitae di CRISTINA GUALANDI

Nata a Ferrara nel 1962, dove risiede.

Scrittrice, si occupa di poesia e di teatro.

Vincitrice della Undicesima edizione del "Premio Montale" assegnato dal "Centro Internazionale

Eugenio Montale" di Roma (giugno 1993 , sezione tesi di laurea su poeti italiani contemporanei).

Collabora:

ai periodici di teatro e spettacolo "Sipario" e "Hystrio";

con il Teatro Comunale di Ferrara e la Biblioteca Comunale di Copparo per i quali tiene seminari di lettura

dell'evento teatrale (per le scuole medie inferiori).

Ha partecipato:

con un proprio testo poetico allo spettacolo "Racconti immorali" (Bologna, Teatro delle Moline, 1992);

con una riflessione sul rapporto tra teatro e poesia delle donne alla III edizione de "Il Linguaggio della Dea"

(Ravenna, Teatro Rasi, 1994)

Ha pubblicato:

versi: sulla rivista internazionale di cultura italiana "Gradiva" (1991) e sul

trimestrale di cultura delle donne "Lapis" (1992).

i saggi: "I1 corpo del canto. Appunti sulla poetica della veggenza nell'opera

di Maria Luisa Spaziani" , Guerini e Associati, Milano, 1994;

"Teatro e poesia. A portata di mano", "Lapis", n.24, dicembre 1994.

Scrive testi per il teatro ("Giorni, mele, anni", rappresentato al Teatro Duni di Matera nel giugno del 1994, per

la regia di Massimo Lanzetta;

"Lettera a P. - L'uomo dai cappelli ai piedi" e "In fondo al fiore" presentati al Premio Scenario 1995).